mercoledì 15 gennaio 2014

Plof - Mardi Gras: Audiofollia

Ci sono dei gruppi per cui la parola”originalità”non è affatto spesa a caso,ma anzi riassume bene il loro intento musicale,la loro attitudine.
Ed i PloF originali lo sono veramente:la loro musica è colma di ironia e di trovate stranissime,cambi di tempo arditi e momenti insoliti.
Il gruppo nasce quasi per caso nel 2012;difatti i suoi componenti(la line-up è la seguente:Fabrizio Semerano-voce e chitarra, Giovanni Caramia -chitarra, Angelo Rosato-batteria e voce, Fabio Semerano-basso)si trovano insieme per una serata estemporanea,e dato il successo della stessa,decidono di rimanere insieme e continuare,all’insegna di un sound peculiare quanto interessante e personale….e questo EP nasce dopo tutta una serie di concerti e concorsi importanti a cui i Plof hanno preso parte.
Le 4 tracce di questo disco confermano una creatività che pare infinita,talvolta volutamente sghemba e tortuosa,spesso schizzata e folle,il tutto in un mix unico che non ricorda altri gruppi,di nessun’altro genere:una sorta di caleidoscopico crossover pazzo e divertente(e anche questa definizione non rende bene l’idea).
L’EP si apre con la follia sonora di “Bobby Bob”,che mescola dissonanze chitarristiche di matrice noise(e post hardcore)a buffe voci “trattate” e filtrate(immaginate Alvin Superstar sotto acido che suona un brano punk rock a tutto gas),il tutto con continui cambi di tempo,tra violente accellerazioni e improvvisi rallentamenti inconsueti;un brano schizofrenico e al vetriolo,in cui la potenza sonora è deflagrante (e che vede la band”picchiare”senza pietà,in grande forma)…..
“Trumpets”è un brano”rockabilly” alla maniera dei Plof:caustico,dissonante,volutamente disturbante,totalmente folle,con dei riff irresistibili di chitarra in evidenza che sbucano sempre all’improvviso;”Juan Soup”torna su coordinate più ossessive(e grintose),sempre con la pazzia delle voci urticanti che”bucano”le casse:si va a tutta birra senza fermarsi un secondo,con la sezione ritmica e le chitarre che vanno come un treno in corsa dritto in faccia,tra dissonanze e improvvise fiammate di potenza!
Che l’ironia sia parte fondamentale del sound della band è innegabile e ciò non viene smentito nemmeno nel titolo finale:è una traccia apparentemente enigmatica chiamata”Sex Appeal”,che inizia come una sorta di ambient”destrutturato”,per piombare nella consueta orgia rock&roll(dalla mentalità deviata)tipica dei PloF,sempre in bilico tra parti spericolate e cambi di tempo al vetriolo.
Per tutti gli amanti di un certo tipo di rock non allineato,e dalle riminiscenze noise,così come per i fans della musica originale,che non ricorda altro di già sentito in precedenza,questo è un EP da non perdere…..Inoltre,nel loro magma sonoro spericolato,i Plof dimostrano non solo di avere delle eccellenti idee compositive,ma anche di saper suonare….da tenere d’occhio!
PS:potete scaricare gratuitamente l’Ep qua:http://lepers.bandcamp.com/album/mardi-gras-2 mentre qua potete vedere il videoclip di”Sex Appeal”(http://www.youtube.com/watch?v=UhSTSciH3hI )che traduce in immagini la follia sonora creativa della band!

martedì 14 gennaio 2014

Plof -Mardi Gras: Musiaddiction

I Plof da Fasano vanno fortunatamente oltre l’onomatopeia. Suonano un weird punk alla Primus, senza vergogna e senza limiti, raggiungendo col profilo basso una cifra di orginalità evidente ed evitando l’onanismo estetico di tutti i cabarettisti del rock ‘n roll alternativo. Le quattro tracce di questo esordio sono una meglio dell’altra e non conoscono punti deboli. Su tutte spicca la terza, “Juan Pop”, dove la voce falsata da pupazzetto è doppiata da un riff potente intermittente e da una ritmica semplice e trascinante, quasi noise. Il country impazzito di “Sex Appeal” cita il western americano, quello italiano, si trasforma in un urlo carnevalesco di gioia, disastro e voluttà.
I Plof hanno fretta. Risolvono tutto in pochi minuti. Ma non ci sono recriminazioni. L’esordio dedicato al martedì grasso è una mala visione dell’America dal tacco dell’Italia. Una deformazione sincera, prospettica e sentimentale, piena di energia e positiva irruenza. Complimenti alla Lepers Productions che li ha saputi scovare nello zoo urbano dell’underground e mettere nella propria riserva di artisti indipendenti da salvaguardare. Tra le righe, il disco è in free download…

lunedì 13 gennaio 2014

Panzanellas - Aggression: Brushvox

Panzanella or panmolle is a Tuscan salad of bread and tomatoes popular in the summer. It includes chunks of soaked stale bread and tomatoes, sometimes also onions and basil, dressed with olive oil and vinegar. It is also popular in other parts of central Italy, but also around the world.

The concept behind Panzanellas is quite simple: just with an act of violence it is possible to conquer freedom, so they start to kill men and animals conquering their own freedom. Two brand new tracks on the band’s second EP, the same sonic aggression, Panzanellas are grinding on the borderline between free jazz and avant-garde/experimental rock.

 Heavy beats, contorted and twisted out guitars with tumultuous, crazy saxophone solos throughout. They came in, kill’em all and leave. Pure madness or killer efficiency. No use to compare it with any other band, this is just Panzanellas. And it’s quite alright, we need this kind of out of the box trips and although some will probably label it as a slaughter, this is still much more exciting then most of the prefabricated, plastic and predictable “music” these days.

Do yourself a favor, give it 5 minutes from your boring life and get yourself a fair share of aggression and eventually, a broken nose!!

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venerdì 10 gennaio 2014

Nuove uscite lepers: Plof e Panzanellas

lprs 60 Plof - Mardì Gras (weird punk - barely legal) 10min.



"I Blood Brothers più paraculi" - Filippo BGCW

Plof arrivano finalmente nel roster lebbroso dopo anni di prove inenarrabili. Li abbiamo fatti attraversare deserti carichi di pesi indicibili; hanno dovuto sconfiggere galline dagli occhi a mandorla; riordinare la stalla di Giasone; rammendare i calzini del piede alato Mercurio, ma alla fine ce l'hanno fatta.
Con gaudio e giubilio godiamoci il loro brevissimo Mardí Gras! Quattro brani alla velocità della luce perfetti per festeggiare il Carnevale mentre si é ancora vittima degli eccessi natalizi..

lprs 61 Panzanellas - Aggression (jazz punk) 5min.



Solo con un atto di violenza si può concquistare la propria libertà, questo il pensiero dei Panzanellas che con piglio selvaggio hanno fatto stragi di uomini e animali, rivendicando la proria. La libertà di suonare a cazzo per cinque minuti, spacciando la loro musica per un prodotto migliore di quello dei Mombu, e due brevi pezzi per un full length.

martedì 31 dicembre 2013

2014

Oggi si conclude eccezionalmente il 2013 e i social network e gli amici ci impongono una riflessione sull'anno appena trascorso.

Penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che il 2013 sia stato l'anno di Marte: molto probabilmente ci sono già stati dei microrganismi e forse ci torneranno presto.

Ma mentre NASA’s Curiosity Mars Rover continua ad indagare, non ci rimane che chiedersi se ci sarà posto per il piccolo microbacteryum laprae aldilà della stratosfera. 

Cosa ne sarà di lui? La Terra sembra sempre più ostile ad accettarlo, mentre qui alla lepers teniamo testa con album di bassa qualità altissima. Quanto ancora potremo durare?

Pronti per essere spediti nello spazio, hanno preso vita ben 8 nuovi album negli ultimi 12 mesi che tra nuovi contagi e vecchi volti butterati hanno coinvolto gente la cui età media è pari ad un numero primo.

Ma come si calcolano i numeri primi? Resterà un mistero anche nel 2014?

Pieni di domande, rimpianti e quant'altro non ci rimane che ringraziare i lebbrosi che ci hanno regalato la loro musica, chi ci ha ascoltato e chi non l'ha potuto fare.

Quella che acquisiamo oggi è un'inaspettata coscienza del mondo esterno




martedì 3 dicembre 2013

All Stars american release: Luke Lukas - The Hand from Texas / LA Beard Club - Something special

We're very pleased to announce two new releases at www.lepers.it ! This time it's been harder than before, but we made it! So enjoy us dancing and crying listening to an all american all stars release. 

 Sembra incredibile, ma siamo lieti di annunciarvi le nuove uscite lebbrose! Questa volta è stato un po' più difficile del solito, ma ce l'abbiamo fatta! Non perdete tempo e unitevi a noi nel danzare, ascoltare e piangere rovinosamente al suono delle nuove uscite tutte americane.



LA Beard Club - Something special
Novembre è il mese giusto per farsi crescere la barba, lo sanno tutti. Così ce ne siamo fatti crescere una, ma ciò non è passato inosservato al club della barba di Los Angeles (LA beard club) dove farsi crescere la peluria facciale è una questione quotidiana. Poi, nel nostro momento più oscuro, ci siamo seduti su una panchina vicina al mare, guardando l'orizzonte. La musica di LA beard club ci ha raggiunto per un po' per lasciarci poco dopo forse più tristi, ma di sicuro molto più pettinati. 20 minuti di piccole canzone alla tastiera ideali per le Nozze d'argento.


November is the right month for growing a beard, everybody knows it. So we grew one ourselves but that didn't pass unobserved at the LA Beard Club where growing facial hair is a daily thing. Then, in our darkest moment, we just sat on a bench near the sea watching the horizon. LA Beard club music came for a while and soon he left, leaving us even more sad, but perfectly combed.
20 minutes of little piano songs for Silver wedding anniversary.

Luke Lukas - The hand from Texas

Luke Lukas, con l'elettronica del suo ultimo lavoro Tiny Numbers era stato cacciato dal paradiso, gettato di nuovo sulla terra e lasciato a vagabondare nelle terre deserte del suo Texas natio. Proprio in questa situazione, Luke ha preso una pala e appena fuori dalla città ha diseppellito le sue radici analogiche. Proprio quel giorno, scavando sotto un sole rosso il diavolo venen a bussare...
Dodici canzoni sul dolore, la gioia, la sofferenza e la maturità. Se esistono radici più profonde di queste, probalimente sono all'inferno.

After Luke Lukas was rejected at the gates of Heaven with the Electronic madness of Tiny Numbers, he was thrown back down to Earth, left to wander the desert wasteland of his native Texas. So he took a shovel and went just outside the town to unbury his analougue roots. And that day, diggin under a red sun, the devil came knockin'... 
Twelve songs to pain, joy, sorrow, and maturity. If there were roots any deeper, they must be from hell. 

martedì 12 novembre 2013

Superfreak live @ Rifrullo - Eboli : Radio Cometa Rossa interview

Superfreak è andato a suonare a Eboli e si era preparato un set di 25 minuti: 15 minuti alla chitarra e 10 alla tastiera. Ovviamente le cose no nsono andate così, non c'era nessuna tastiera e gli avidi ascoltatori Ebolitani l'hanno costretto a suonare per più di 60 minuti.

Superfreak, come al solito ha bluffato inventando pezzi e testi sul momento, ma ecco che la coppia famelica di Radio Cometa rossa, non solo ha registrato tutto il concerto, ma lo ha anche intervistato e costretto a parlare di Beyoncé.


Superfreak went to Eboli for a show that was supposed to last 25 minutes: 15 minutes playing guitar and 10 playing keyboards. Obviously there were no Keyboards there and Eboli fans made him play for more than a hour.

Superfreak, as usual, just started song created at the moment with no sense lyrics. Radio Cometa Rossa was there recording all that lousy show and forced him to talk about Beyoncé







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sabato 26 ottobre 2013

Solquest - In Spite Of Black Clouds Over Me, I’ve Still Got A Rainbow In My Hands: Kathodik

Due stringhe d'ambient chitarristica, dronanti e ben fatte.
A maggior tasso armonico (sottilmente epico) la prima, più disossata la seconda.
Scie di suono in sovrapposizione, dilatate, malinconiche e contemplative.
Che nel secondo movimento, s'affilano su dente di sega e movimentazioni circostanti (con bella nostalgia acustica nel finale).
Piccolo artigianato (da camera) psych.
Le zanne cresceranno.

-Marco Carcasi
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venerdì 25 ottobre 2013

Bread Pitt - tapes & files: Kathodik

Si apron finestre chiuse da tempo e si mette ordine nei cassetti.
“Tapes e Files”, segna il ritorno (?), dei pugliesi Bread Pitt, dopo un silenzio lungo qualche anno.
E lo scongelamento di questi materiali (accumulati in un arco temporale che va dal 2001 al 2009), dimostra che nel capiente stomaco di Bread Pitt, si dibatteva più di un gruppo.
Uno, giocattoloso e petulante, a molestarci come un fumetto a tinte forti, in sottofondo a stirare i nervi, Residents e qualcosa del Great Complotto.
Un altro, dedito a celebrar krautate casalinghe, minimali, abuliche e sfiancanti.
Poi, c'è quello che rimbalza fra post e noise, sino alla simil no wave della conclusiva La Religione è Una Panciera.
S'accende su tutto, la luce meravigliosa e distorta di Stereo Steroids, travolgente cavalcata astrale, fra echi garage ed elettriche fissità circolari Stereolab.
E come per il maiale, non si butta niente.
Ti mangi tutto, ma proprio tutto.
E non aspetti altro, che ricominciare.

-Marco Carasi
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giovedì 24 ottobre 2013

Bokassà - Summit + Paraponziponzipò: Ouspensky fallexo

"Summit" is the title of the album by italian band  "Bokassa" from bari down in the south.
The picture is oddly apt, in as much as there is an african sound to some of the percussion.
Horn's and an overall jazzy feel.
But a distinctive Math edge in evidence too. Download their first album for free jezz below,
Bokassa_-_Bandcamp-Sunnit_ and also get their just released 2nd album
"Paraponziponzipò"

by the Enigmatically named,
"Maybe im Bokassa"
 free by visiting
 Lepers Productions,
and clicking the picture you see
on the left here,
http://www.lepers.it/




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